Dal Mondo

LA VOCE DI NEW YORK / PER GLI ITALIANI NEGLI USA COME TORNARE NELLO STIVALE IN ESTATE

Di Alessandra Loiero/La Voce di New York – Il 30 giugno 2020 il Ministero della Salute ha sottoscritto l’ordinanza che regolamenta fino al 14 luglio le restrizioni all’ingresso in Italia per chi proviene dall’estero. L’ordinanza si basa sulla raccomandazione europea relativa alla restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’UE e all’eventuale revoca di tale restrizione (a questo link è possibile visionare il documento sottoscritto il 30 giugno 2020). Ogni due settimane il Consiglio dell’Unione europea riesaminerà la raccomandazione, ed eventualmente aggiornerà l’elenco dei paesi.

Dal 1 luglio i confini sono aperti soltanto a 15 Paesi Extra-UE: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina.

Gli Stati Uniti non sono dunque inclusi nella lista.

Sul sito ufficiale del Consolato Generale Italiano di New York sono riportate tutte le informazioni necessarie per viaggiare in Italia. A causa dello stress dato dalla pandemia il Consolato Generale Italiano di New York sta lavorando in condizioni difficili.

Dunque di seguito, al fine di collaborare, si riportano le principali informazioni, in caso di partenza, nella consapevolezza dei disagi che si potrebbero incontrare lungo il viaggio.

Essere cittadino italiano da’ certamente delle preferenze d’accesso. I cittadini sprovvisti di passaporto italiano, invece, dovranno rivolgersi al dipartimento di Stato Americano che indicherà le diverse procedure da seguire.

Un’importante raccomandazione è quella di viaggiare con voli diretti, se possibile, per evitare impedimenti nella prosecuzione del viaggio, qualora si dovesse effettuare uno stop in un territorio diverso da quello italiano.

Inoltre si segnala che il traffico aereo da/per l’area Schengen sta subendo significative variazioni, per questo è raccomandabile consultare sempre la propria compagnia aerea in merito allo stato del proprio volo e all’effettiva possibilità di imbarco.

Indispensabile per entrare in Italia è la compilazione dell’Autodichiarazione di giustifica di spostamento dall’estero.

L’autocertificazione, compilata in ogni suo dettaglio, dovrà poi essere consegnata al vettore di trasporto.

Saranno richiesti i dati personali (nome, cognome, data di nascita, cittadinanza, residenza); dopo di che si dichiarerà sotto la propria responsabilità di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio da Covid-19 vigenti in Italia, di non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non risultare positivo al coronavirus.

Bisognerà indicare inoltre la località estera da cui si sta entrando in Italia, e specificare il mezzo di trasporto con cui si rientra (aereo, treno…).

Una volta arrivati in Italia, sarà obbligatorio svolgere il periodo di 14 giorni di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario nell’abitazione in cui si soggiornerà; obbligatorio riportare anche l’indirizzo.

Sarà richiesto anche di indicare il mezzo privato o proprio con cui si raggiungerà l’abitazione precedentemente specificata (per esempio nel tragitto aeroporto-abitazione), così come verranno richiesti i recapiti telefonici per ricevere le comunicazioni durante il periodo di isolamento fiduciario.

L’obbligo di isolamento fiduciario è escluso solo per alcune categorie di persone esplicitamente riportate nell’Autodichiarazione di giustifica di spostamento al punto 5).

A questo link è possibile trovare il modello di Autodichiarazione richiesto per entrare sul territorio italiano dall’estero.

Molto utile ed importante è consultare, la pagina del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dove sono spiegate dettagliatamente tutte le informazioni utili sulle modalità e procedure da seguire per chi si trova all’estero e volesse entrare in Italia.

Sono da tenersi in considerazione anche le difficoltà per rientrare negli Stati Uniti, qualora si decidesse di partire per l’Italia. L’ingresso negli USA è vietato a chi nei 14 giorni precedenti l’ingresso negli Stati Uniti, ha transitato in uno dei Paesi dell’Area Schengen, inclusa l’Italia, e in Cina e Iran. Successivamente, l’ordinanza è stata estesa anche ai viaggiatori provenienti da Regno Unito e Irlanda.

Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso negli USA: cittadini statunitensi e residenti permanenti o ricongiungimento con figli americani minori e/o coniuge americano.

Tutte queste informazioni sono disponibili in modo dettagliato sul sito viaggiaresicuri.it.

Le disposizioni potrebbero cambiare in ogni momento, per questo è importante consultare sempre le pagine ufficiali.

Comunque il consiglio è quello di partire solo se strettamente necessario.

Alessandra Loiero – La Voce di New York

SEBRENICA: 25 ANNI FA IL GENOCIDIO DI 8MILA MUSULMANI NEL CUORE D’EUROPA

Foto da linkiesta.it

L’11 luglio 1995 oltre 8000 (secondo i dati ufficiali, mentre altre fonti parlano di 10.701) giovani e adulti musulmani vennero uccisi a Srebrenica, in quella che le Nazioni Unite avevano designato come “zona protetta” e nonostante la presenza dei caschi blu.

“Mentre il mondo si appresta a commemorare coloro che persero la vita 25 anni fa e a mostrare solidarietà a chi sopravvisse è del tutto inaccettabile che le famiglie di oltre un migliaio di vittime siano ancora alla ricerca dei loro resti. La verità sulla sorte dei loro cari, seppelliti chissà dove un quarto di secolo fa, rende assai difficile trovare pace o qualche forma di conforto”, ha dichiarato Jelena Sesar, ricercatrice di Amnesty International sui Balcani.

“Questo cupo anniversario segna anche 25 anni di lotta per ottenere giustizia, verità e riparazione per le persone sopravvissute, comprese coloro che subirono stupri di guerra e violenza sessuale. Mentre molti responsabili, come Ratko Mladic e Radovan Karadzic, sono stati assicurati alla giustizia, i sopravvissuti continuano a trovarsi di fronte ostacoli insormontabili per ottenere verità, giustizia e rimedio giudiziario per la loro sofferenza”, ha proseguito Sesar.

“Srebrenica ci ricorda che nessuna società è immune dal più grave dei crimini. Il genocidio non è una cosa che si verifica improvvisamente.

A precedere la violenza sono anni di populismo pregno d’odio che sfrutta le divisioni nella società, rafforzato da campagne di disinformazione e di propaganda. Per apprendere davvero la lezione di Srebrenica e rendere vere le parole ‘mai più’, iniziamo con l’affrontare i discorsi d’odio e la discriminazione in tutte le sue forme”, ha concluso Sesar.

COVID 19, A RAI ITALIA ANTONIO GIORDANO ANNUNCIA SPERIMENTAZIONE ANTICORPO SU 270 PAZIENTI

Questa mattina il professore Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute di Filadelfia, è intervenuto alla trasmissione Cristianità su Rai Italia condotta da Suor Myriam Castelli, dove ha ricordato “non solo il lavoro dei medici ma anche quello del personale paramedico nell’assistenza ai pazienti colpiti dal Covid. Queste persone sono sottoposte a  condizioni lavorative particolarmente stressanti sia per il vestiario che indossano sia per il fatto di essere continuamente a contatto con la morte e con la paura del contagio. A loro va il mio ringraziamento come medico e come cittadino”.
L’annuncio
E mentre in più laboratori del mondo si lavora per la messa a punto di un vaccino, la Temple University ha lanciato la sperimentazione del Gimsilumab, anticorpo monoclonale completamente umano il cui target è il fattore stimolante le colonie di macrofagi granulocitari (GM-CSF), che si ritiene sia elemento chiave dell’iperinfiammazione polmonare.
“Il Temple University Hospital ha curato il primo paziente negli Stati Uniti nell’ambito dello studio clinico BREATHE. Quest’ultimo arruolerà 270 pazienti e valuterà l’impatto del trattamento endovenoso con gimsilumab sulla mortalità per i pazienti con COVID-19 e sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS)”, ha aggiunto Giordano.